Tutto il peso sulle spalle degli amici. Anche se molto lontani.
Nella Metallica Blacklist, per celebrare i trent’anni del Black Album, non sono poche le chicche. Ma non ci sentiamo di sbilanciarci più di tanto ad affermare che questa di Kamasi Washington è una piccola perla. Una di quelle che sicuramente svetterà in questo ambizioso e succulento cofanetto di 50 pezzi.
Le cover, si sa, sono il più delle volte mere celebrazioni, nelle quali spesso è difficile trovare qualcosa di personale. O comunque che giustifichi lo scomodare pezzi sacri di mostri sacri. Un trucco buono in questo senso è mescolare i generi e togliersi il paraorecchie. È così che le cose buone accadono, e anche amici lontani possono diventare i compagni più generosi.
La versione di Washington di My Friend of Misery vanta un’energia pimpante, frenetica, illuminata da una batteria che toglie completamente di mente il drumming consunto del Mr. Ulrich di questi giorni (ormai imprenditore a tutti gli effetti e non più batterista) e da un pianoforte in estasi, fino ad arrivare all’assolo bruciante del sax. Interessante anche il contributo vocale di Patrice Quinn, che presiede a questa furia con una notevole freddezza, davvero molto affascinante. Hetfield ne sarebbe fiero.
A luglio, Washington ha presentato in anteprima la sua interpretazione durante uno spettacolo all’Hollywood Bowl Los Angeles. La performance includeva anche Kirk Hammett e Robert Trujillo, sebbene nessuno dei due sia poi apparso nella versione in studio. I crediti mancanti purtroppo non ci permettono di elogiare il batterista o la lineup con i nomi giusti, ma ci resta ancora la voglia di schiacciare replay a ripetizione. Bravi tutti.
Kamasi Washington Metallica Patrice Quinn Kamasi Washington (feat. Patrice Quinn)
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