C’è vita oltre le cospirazioni cosmiche di Phobos.
Agli inizi degli anni ‘90, come è noto, il movimento grunge ha fatto rasoterra di (quasi) tutto il metal che nel decennio precedente l’aveva fatta da padrone. Il risultato è stato una serie infinita di scioglimenti contrapposta a cambi di rotta stilistica con sostituzione del frontman. Mötley Crüe, Anthrax, Iron Maiden e altri hanno rimpiazzato il cantante e hanno provato così a cambiare le carte in tavola.
Ai canadesi Voivod non è andata propriamente così: semplicemente dopo la parabola che li aveva portati dal thrash grezzo di War and Pain al prog in odore di Rush di The Outer Limits, le cose sono cominciate a crollare. Prima l’abbandono di Blacky (che già aveva rotto con la band per questioni artistiche durante le registrazioni di Angel Rat), poi quello di Snake e infine il fallimento della MCA hanno portato i reduci Away e Piggy sull’orlo dello scioglimento.
In soccorso è poi arrivato Eric Forrest, bassista e cantante che con il suo stile minimale e la sua graffiante voce ha regalato nuova linfa vitale alla band e l’ha fatta sopravvivere agli anni ‘90, regalando ai posteri due capolavori assoluti come Negatron e Phobos. Ma le sfighe non mancano mai: Eric si ferirà gravemente nel 1998 in un incidente stradale, la band inizierà a perdere colpi fino allo sciogliemento e alla decisione di mettere nel cassetto il terzo disco con questa formazione.
E poi?
E poi da una parte sono rinati i Voivod e dall’altra hanno preso vita vita gli E-Force, fautori di una manciata di dischi e singoli di pregevole fattura. Provocation ne rappresenta bene l’intera carriera: è un treno che corre su binari motörheadiani sparato a tutta velocità dentro una nube cosmica e sinistra fatta di Voivod anni ‘90, in cui il grido sofferto di Eric è la luce al neon sporca di sangue che dirige gelida un susseguirsi di arrangiamenti micidiali, di quelli che lasciano interdetti gli ascoltatori medi del rock classicamente inteso, ma che fanno venire i peli dritti sulla schiena agli amanti delle soluzioni più progressive, calate in un bagno di furia futuristica.
Per chi li conosce, una conferma. Per gli altri, un ottimo punto di partenza per scoprire una band minore che ha regalato delle vere e proprie perle al genere.
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