Rimastoni punk dagli anni Novanta riuniti per una giusta causa.
A metà anni Novanta, in ogni festa delle superiori che si rispettasse non potevano di certo mancare due canzoni. Bro Hymn dei Pennywise e Time Bomb dei Rancid, vale a dire due tracce diventate con il tempo dei classici e incise da due gruppi che all’epoca erano tra quelli che vendevano di più. Due formazioni che, in un modo o nell’altro, hanno portato il punk rock e l’hardcore californiano alle più alte vette delle classifiche di tutto il mondo.
Ora che ormai il punk è scomparso dai radar, i componenti delle rispettive band hanno senz’altro meno paletti da rispettare e possono prendere pezzi di altri gruppi in prestito senza il rischio di far rimaner male proprio nessuno.
È successo recentemente con i Crew, supergruppo hardcore punk che vede tra le sue fila Tim Armstrong e Matt Freeman dei Rancid, Fletcher Dragge e Byron McMackin dei Pennywise e un personaggio glorioso che ha ispirato, e non poco, tutti questi artisti, Mike Muir dei Suicidal Tendencies.
Insieme hanno inciso One Voice, inno nato e finito, di quelli che avremmo sparato a palla sugli stereo di quelle feste delle quali parlavamo prima. La causa è pure una di quelle più giuste, cioè dare a dei giovani ragazzi una propria voce attraverso la musica, fornendo loro non solo strumenti musicali ma anche professori competenti in grado di guidarli.
E a far sentire la loro voce ci pensano proprio alcuni di questi adolescenti che hanno inciso One in a Million, tributo a un loro amico ucciso in una sparatoria, che sarà pubblicato come lato B di questo singolo, la cui uscita è prevista per la prima settimana di luglio su Stay Free Recordings.
The Crew Suicidal Tendencies Pennywise Rancid
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