Technicolor lisergico a illuminare i migliori vicoli di periferia.
I Velvet Underground seminarono i campi tossici delle periferie disagiate. I T. Rex più oscuri controllarono a distanza che ogni cosa stesse crescendo bene annaffiando un po’ il tutto con liquidi proibiti e glitterati in nero. I Jesus and Mary Chain usarono del fertilizzante dopato e da quelle piante si nutrirono legioni di giovani intenti a guardarsi le scarpe attraverso dei Wayfarer oscurati.
È un Eden malato che ha sempre continuato a crescere nei sobborghi della musica che conta, ma che non ha mai smesso di sfamare giovani disgustati da ciò che veniva loro propinato dal trend del momento.
Questa è la dieta che ha alimentato i New Candys, una delle band migliori del panorama italiano (e non) attuale. Ha tutto ciò che serve per risultare terribilmente cool: un look impeccabile, un video perfetto nel suo essere vintage, un testo decadentemente romantico e un nuovo singolo che gronda coolness da ogni nota. Un brano caldo, vizioso, avvolgente, non ha nulla di nuovo eppure è maledettamente irresistibile. Fuzz e riverberi a pioggia, drumming minimale, voci filtrate lievemente melodiche, feedback sullo sfondo.
Se è giusto che roba come i Måneskin stia sotto i riflettori di Sanremo, chi ama la musica deve guardare (ora come sempre) nei vicoli di periferia illuminati poco e male da un lampione per trovare qualcosa che valga davvero la pena di ascoltare.