In barba alle canzoni da classifica degli anni Settanta, alle prese con i Radiohead. Senza talk box.
Probabilmente vi ricorderete di lui come di quel biondone che a metà anni Settanta scriveva un successo dietro l’altro, quell’artista che mandò primo in classifica il suo Frampton Comes Alive, diventando in brevissimo tempo una delle icone del pop rock più conosciute al mondo.
Oltre a essere stato compagno di classe di David Bowie, ad aver scritto alcune delle canzoni più fighe dei gloriosi anni Settanta (da Baby, I Love Your Way a Show Me the Way) e aver fatto conoscere a tutti il talk box, Peter Frampton è anche uno dei migliori chitarristi della sua generazione. Dopo il boom degli esordi, la sua carriera è stata altalenante per diversi anni. Poi la seconda giovinezza, iniziata nel 2006 con la pubblicazione del disco strumentale Fingerprints con cui ha vinto pure un Grammy.
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Dopo la convincente raccolta di cover blues di un paio di anni fa e con molti capelli in meno all’appello, torna ora con il primo singolo estratto dal suo nuovo album in studio, Frampton Forgets the Words, fuori il prossimo 23 aprile.
Come per Fingerprints, si parla sempre di un disco strumentale pieno zeppo di canzoni di altri, incise da Peter alla sua maniera e con una band di super professionisti che spalleggiano l’egregio lavoro alle sei corde del Nostro. Il primo singolo estratto dall’imminente disco è Reckoner, la traccia dei Radiohead inserita su In Rainbows, qui presentata in una versione elegante quanto intrigante.
Uno dei migliori chitarristi della sua generazione, si diceva. Qui l’ennesima prova.