Tandem tra veterani di nicchia, per reclamare un posto nell’Olimpo del grime.
Se non si è degli stretti habitué della scena grime inglese, è difficile che il nome di Ghetts possa dire granché. A dispetto di una carriera ormai più che ventennale e un ottimo successo in patria, il rapper di Plaistow è sempre rimasto tra le seconde linee del suo trend nella percezione del resto d’Europa. Con Conflict of Interest – il suo terzo LP vero e proprio – la situazione sembra pronta a cambiare: parliamo di uno dei papabili dischi dell’anno nel suo genere, un bel monolite in cui convive un po’ di tutto tra grime drittissima, ripescaggi UK garage, retaggi gospel e pezzi più soulful.
Il protagonista è un panzer a rappare – bastano pochi secondi di una qualsiasi delle tracce in scaletta per rendersene conto – e la sua penna è tanto affilata quanto raffinata. La produzione, di altissimo livello, fa il resto.
Ultimo di una lunghissima serie di singoli rilasciati, Crud lo vede in coppia con Giggs, un altro veterano della scena grime londinese. Il beat è brutalmente minimalista, tra una batteria secchissima e un basso magmatico. Affondi bragga si alternano a citazioni tra le più disparate, che vanno da Cersei di Game of Thrones a Dr. Dre e Eazy-E. Se Giggs si limita al minimo sindacale (spaccando lo stesso), Ghetts dà invece sfogo a tutto il suo virtuosismo.
I tempi sono maturi per reclamare il suo posto tra i migliori – anche in campo internazionale – a fianco di gente come Skepta, Dave o Stormzy, nomi a cui non ha mai avuto nulla da invidiare.