Fedeli a se stessi: the eternal sunshine of Samuele Bersani.
«Il passato ci prova / Sta giocando una carta impossibile / Per tornare di moda». Ben detto, Samuele. E anche noi, qui a sentire di nuovo la tua tiritera che va avanti come un tempo, beh, siamo piuttosto contenti.
Cinema Samuele è stato infatti uno dei dischi più piacevoli usciti in Italia nell’ultimo periodo, proprio perché suona come se l’orologio fosse tornato magicamente indietro di un paio di decenni.
Bentornato dunque a quel cantautorato onesto, autentico e reminiscente di tutti quei passati che sono passati (appunto) da queste parti. Nonostante l’esplicito rimando visuale al capolavoro di Kaufman/Gondry Eternal Sunshine of the Spotless Mind (forse un po’ troppo plateale, ma sempre apprezzabile e apprezzato) e la classica atmosfera sanremese e radiofonica, Il tuo ricordo gode di una piacevole aura convincente.
Il climax evocativo e gli appoggi stralunati del pluri-Premio Tenco fanno ancora una volta ricordare come le sue caratteristiche – poche ma buone – siano diventate vero e proprio marchio di fabbrica e punti di forza. Ascolti un pezzo del genere e difficilmente puoi esimerti dal pensare: “questa canzone sembra scritta per me”. Ma al di là dei riflessi individuali, indubbiamente fa piacere sapere che è ancora possibile essere definito cantautore, almeno dalle nostre parti, senza ritrovarsi per forza nella nenia consolidata che oggi chiamiamo indie italiano.