Sognare di viaggiare aspettando di (ri)partire.
Una delle cose che manca di più ad alcune persone negli ultimi mesi è viaggiare. Lasciando da parte i bulimici da crociera o gli ansiosi al guinzaglio di improbabili kapo vestiti da tour operator, rimangono i girovaghi alla giornata, quelli che si godono ogni metro di asfalto percorso tra pompe di benzina e campeggi alla buona, dove la meta è sempre più lontana ed è in realtà una mera scusa per succhiare più a lungo la vera essenza del viaggio.
Questo sentimento tra malinconia e libertà è quello che traspare dalle note di White Sands degli Still Corners, un brano che all’apparenza sembra una rivisitazione appena più danzereccia di Beautiful Friend dei Cranes, ma che in realtà nasconde un’anima tutta sua, disegnando tra chitarre liquide e tastiere appena accennate paesaggi color pastello che si stagliano fieri e gloriosi di fronte al parabrezza impolverato.
Odora di pioggia sul terreno bollente, di cicche fumate lentamente con il finestrino leggermente abbassato, di lunghi silenzi dove la musica dall’autoradio sembra essere la parola del messia, di fuga dalla nostra solitudine alla ricerca di pezzi di noi sparsi qua e là, di una birra bevuta sul cofano della macchina mentre il sole se ne va lasciando spazio all’ora blu.
Senza orari. Senza bollettini. Senza colpi di gomito. Aspettando di poterlo fare di nuovo.