Da Nottingham con il dito medio alzato contro Boris Johnson e la sua cricca.
Passano gli anni ma ogni volta che gli Sleaford Mods incidono qualcosa di nuovo, sono sempre un pelo più incazzati rispetto a quella precedente.
Ecco quindi che, forti del loro marchio di fabbrica – ovvero super contagiose basi elettroniche sorrette da bassi pulsanti quanto malati – il duo di Nottingham presenta il secondo singolo dall’imminente Spare Ribs, fuori il 15 gennaio per Rough Trade.
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Se con il primo estratto, Mork n Mindy, avevano stuzzicato l’appetito per il loro nuovo album, con Shortcummings convincono pienamente, facendo aumentare l’impazienza e la voglia di ascoltare il disco intero. A ‘sto giro, i ragazzi se la prendono con Dominic Cummings, uno dei più stretti e controversi consiglieri del premier britannico Boris Johnson, quello che per intenderci ha convinto gli inglesi a votare per la Brexit. Una testa di cazzo, insomma.
Come avrete senz’altro intuito, gli Sleaford Mods – che possono ricordare una versione metanfetaminizzata dei Fugazi e o dei Suicide ancora più claustrofobica – non sono di certo un gruppo che la mette giù piano. Anche loro fanno parte di quella scena musicale d’oltremanica che sta scuotendo un po’ tutto il mondo e che potreste non conoscere solo a patto che abbiate passato gli ultimi tre anni della vostra vita a bere Campari su Marte. La differenza è che Jason Williamson e Andrew Fearn, essendo in giro da più tempo dei giovani IDLES e Fontaines D.C., sono arrivati a un livello di saturazione e di incazzatura pari a nessuno e questo pezzo ne è la prova lampante.
Per finire, le buone notizie. Lo scorso novembre Cummings si è finalmente ritirato: 0-1 per gli Sleaford Mods.