Torna l’emo-core del Duemila e se son rose, fioriranno.
I Gratitude sono stati uno dei tanti supergruppi formati da musicisti della scena indie e alternativa di inizio anni Zero. Il combo – che riuniva ex componenti di formazioni come i Get up Kids, i Crumb e i FAR – durò giusto il tempo di un disco (ma che disco – fatevi un favore e recuperatelo subito qui), una manciata di date in giro per il mondo e poco altro. Tutti i componenti hanno preso poi strade differenti.
A fine 2020 – vuoi per colpa o per merito della pandemia – iniziano a suonare di nuovo insieme, ovviamente tutti a distanza. Ci prendono gusto e incidono in quattro e quattr’otto questa sensazionale canzone inedita, che unisce in un sol colpo il senso della melodia che ha da sempre animato il gruppo e un’urgenza creativa ed espressiva che viene fuori solo nei momenti migliori (o peggiori, a seconda dei punti di vista).
Per ora, dato che siamo ancora tutti chiusi in casa, qui come negli Stati Uniti, non si parla ancora di tour o di incidere un nuovo album. Se i frutti di questa reunion però valessero anche solo la metà di questa canzone, c’è da augurarsi che la pandemia finisca il prima possibile per poter godere a pieno di questo gradito – quanto inaspettato – ritorno, con tanta nuova musica e (perché no?) un bel concerto dalle nostre parti, in qualche localino di periferia.