Un coltissimo ego-trip in tandem per due dei pesi massimi del rap più erudito.
En?gma è tra le penne migliori di un preciso rap in Italia, capace di assecondare sia qualità di scrittura che tecnica, ma senza rinunciare a una fruibilità sempre accessibile. Basta ascoltare una sua qualsiasi produzione – anche recente – per tornare con le orecchie ai primi tempi della Machete Crew (da King Supreme in giù), tra flow costantemente incazzato e basi che spesso e volentieri guardano a suoni più rockeggianti della media. Una precisa idea di crossover che può rimandare al Salmo degli inizi (giusto per restare in ambito Machete).
Il suo 2021 si apre subito con un nuovo capitolo (il secondo) della serie Totem: tre tracce brevi e dritte che tirano due schiaffi ben assestati senza perdersi in fronzoli vari.
Se la terza in scaletta vede lo stesso En?gma anche alla produzione, il disco è anzitutto all’insegna delle collaborazioni. Su tutte spicca quella con Murubutu, re assoluto del rap letterario in Italia. Questo tra i due è un contatto forse un pochino inaspettato, ma in linea con il percorso recente del professore emiliano – vedi gli ultimi feat. con, tra gli altri, Mezzosangue, Rancore e Caparezza.
Lords è un esercizio di ego-tripping colto ed elegantemente arrogante: tra una stoccata a chi rivendicava orgogliosamente la camicia nera («La musica tua prende le minori come Indro»), ghiotte anticipazioni («Pronto il nuovo capitolo») e sempreverdi citazioni di anti-ideologismo carpenteriano («Apriamo gli occhi a ‘sti morti, ti sveliamo l’inganno / Che fa fuori ogni tuo idolo, ogni simbolo, essi vivono»), ce n’è per tutti.
Ad averne, di singoli così.