Le difficoltà di affrancarsi dal passato (per fortuna).
Un giorno qui su Humans vs Robots dovremo deciderci a fare una playlist, o un longform, dedicato alle band più sottovalutate degli ultimi 20 anni. Perché se il tema è mettere fuori musica eccellente e rimanere poco più che fenomeni locali, allora il duo parigino The Dø (Olivia Merilahti, voce, e Dan Levy, tutto il resto) ha parecchie cose da dire. O meglio, aveva – le strade dei due si sono separate ed è giunta l’ora dei progetti solisti.
Quello della Merilahti si chiama Prudence, e con questo nome ha recentemente pubblicato il suo EP d’esordio Be Water. Per quanto si possa giudicare da un EP, l’operazione Prudence sembra non avere ancora trovato un’identità precisa: ci sono un po’ troppe malcelate voglie di rifarsi (parafrasando un Thomas Prostata d’annata) un’immagine pop, molto pop – pure troppo.
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Ma questo non vale sempre, e soprattutto non per tutti i brani: la title track è una meravigliosa eccezione, tanto che il sospetto che possa essere un outtake di uno qualsiasi dei lavori della band francese si fa strada piuttosto presto durante l’ascolto.
D’altra parte anche a livello lirico tutto sembra fare riferimento al sodalizio interrotto con Dan Levy, che era di natura non solo artistica, ma personale: “We were matching for so long / Without always knowing why / Rid my self of all the rage / White flag high up in the air / War is over, tell the world”.
La guerra è finita, e dopo la guerra viene la pace. Per di più il pezzo si chiude ripetendo “Be one of my friends”, sii uno dei miei amici. Vero è che quando si dice “dai, rimaniamo amici” di solito si sta mettendo la pietra tombale sulla relazione; ma noi ci speriamo, in una reunion.