New Music

Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

Tracce

...Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

Storie

A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

Autori

Chi siamo

Cerca...

Black Needle Noise (feat. Tom Berger): What A Wonderful World
Malgioglio, non sei nessuno

Black Needle Noise (feat. Tom Berger)
What A Wonderful World

La sofferenza nel (r)esistere in un mondo splendido.

La Cleopatra Records è famosa per mille motivi, tra i quali quello di immettere sul mercato infinità di compilation tributo o dischi di cover. Alcuni molto validi, altri meno. Ma cosa succede se si prende uno dei produttori fondamentali degli ultimi 30 anni nonché metà dei This Mortal Coil e gli si dà carta bianca? Semplice: il mezzo capolavoro è dietro l’angolo.

Pescando tra i titoli che più ha amato nella sua vita, John Fryer – con il suo progetto Black Needle Noise – si è fatto affiancare da diversi ospiti alla voce per un album (dal titolo vagamente paraculo – These Mortal Covers) tutt’altro che banale o superfluo: ogni rilettura stravolge completamente il brano esaltandone il significato che viene rivisto da una prospettiva completamente diversa.

Una delle trasformazioni più drastiche (che vede Tom Berger alla voce) è la famosa What a Wonderful World, scritta nel 1967 dall’accoppiata Bob Thiele / George Weiss ed interpretato da Louis Armstrong: il risultato è allo stesso modo annichilente e affascinante. Una litote al contrario, uno scambio di occhiate fugaci tra ironia e sarcasmo al limite dell’eufemismo, dove con voce spezzata ma fiera viene intonato uno dei testi più positivi mai scritti, che a suo tempo ha riempito il cuore di gaudio e fiducia a milioni di persone, ma che – recitato su questa base ossessiva a spirale discendente – i cuori invece li prosciuga, goccia a goccia.

È la raffigurazione sonora dell’eterna lotta tra la speranza e la cruda realtà, dove l’essere umano cerca di resistere, nonostante tutto, ai colpi di alabarda inferti per mano di un’esistenza che schiaccia – impietosamente beffarda – ogni tentativo di propositività verso il domani.

Eppure, diceva una vecchia canzone, «si resta vivi nonostante tutto». Come un pugile che – sanguinante e claudicante sul ring mentre subisce l’ennesima serie di montanti – raccoglie le sue ultime forze per non cadere al tappeto prima del gong, cercando di preservare quel senso di dignità che lo ha accompagnato durante gli anni di allenamento, aggrappandosi a quell’orgoglio che – lui lo sa – lo rende diverso da una pecora del branco. Essere sconfitti non significa fallire, e prima o poi finisce tutto, in questo bellissimo mondo che, giustamente, se ne frega dei nostri patemi e continua a girare intorno al sole (siamo dei passeggeri ospiti, dopotutto).

Riuscire a rappresentare tutto ciò in musica è un’arte che riesce a pochi.

Black Needle Noise (feat. Tom Berger) 

Vuoi continuare a leggere? Iscriviti, è gratis!

Vogliamo costruire una comunità di lettori appassionati di musica, e l’email è un buon mezzo per tenerci in contatto. Non ti preoccupare: non ne abuseremo nè la cederemo a terzi.

Nelle ultime 24 ore si sono iscritte 6 persone!