Asfissia ad alta pressione per le teste plastiche in caduta libera.
In un momento storico così incerto, avere delle certezze aiuta a mantenere i piedi per terra e i neuroni al proprio posto. Ma come si alimentano le certezze? Semplice: ricevendo conferme.
Martin van Drunen è una delle voci più importanti della scena death metal, presente e passata. Qualsiasi cosa su cui lui abbia cantato si è trasformata in oro, dai Pestilence agli Hail of Bullets, fino agli Asphyx, dove il suo grido acuto di tortura riesce ancora a far venire i brividi, nonostante il ragazzone abbia ormai 54 anni.
Ed è proprio di questi ultimi il nuovo singolo che rafforza le nostre certezze con solide conferme: Botox Implosion è una bordata death sparata a mille e a testa bassa che non fa prigionieri, e anche nel caso ci fossero superstiti ci penserà il breakdown centrale a mietere vittime sotto il palco (quando sarà possibile – ma lo sarà, eccome). Nel frattempo, l’olandese biondo sputa un testo volutamente gore e sopra le righe dove, dietro alle strofe grottesche, si cela un’accusa violenta contro l’utilizzo della chirurgia plastica per uso meramente estetico.
Una produzione compressa e massiccia che se ne frega ampiamente dei discorsi filosofici riguardo alla loudness war mette il sigillo al nuovo capolavoro firmato Asphyx: un brano che sarà anche vecchio stile ma che come tutti quelli che invecchiano bene sa ancora mettere al suo posto tutta una serie di finti ribelli cresciuti a TikTok e Netflix.