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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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Kiko Loureiro: Overflow
La vita è fatta a scale. Pentatoniche.

L’arte quasi dimenticata di far cantare una chitarra.

Una delle categorie che in qualche modo sembrava essere semi-scomparsa negli ultimi decenni è quella dei guitar hero. Dopo un’indigestione molesta negli anni Ottanta, quando c’era una vera e propria gara per vedere chi era il più bravo e veloce tra i vari Malmsteen, Vai, Satriani, e Batio (quello con la chitarra a quattro manici), la figura dello shredder era praticamente svanita, schiacciata prima dall’apparente semplicità del grunge e poi dai riffoni con accordature ribassate del nu-metal, dove la regola numero uno era zero assoli. Ma negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo.

Kiko Loureiro, ex Angra e attualmente nei Megadeth, è l’ultimo chitarrista in ordine di apparizione a essere stato fortemente voluto dal roscio meno affabile del mondo, e già questo dovrebbe dirla lunga. Con il lockdown e un po’ di tempo libero che si fa per non annoiarsi? Si richiama la sezione ritmica degli Angra, qualche ospite qua e là e si registra un album. Facile no?

Il caso Kiko è singolare: la sua tecnica sopraffina non è fine a se stessa, è anzi completamente al servizio del songwriting, arte dove il nostro eccelle in maniera straripante (ricordate la splendida Conquer or Die?).

Overflow è un pezzo che farebbe rizzare i peli a Matt Bellamy dei Muse, tanto è pregno di pathos, cinematograficità ed emotività. Ogni assolo è in realtà una voce che racconta un pezzo di una storia, invece che essere solo un banale showroom delle ore passate a studiare lo strumento, con un crescendo impeccabile che accompagna sinuosamente verso un finale incredibile che da solo vale tutto il pezzo. Signor Loureiro, chapeau.

Kiko Loureiro 

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