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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Bent Sea: Sycophant Legions
Daaammi sooolo un minuuuto un soooffio di fiaaato un attimo ancoraaaauhhuaaaaarghhhh

Nuovi canali per un grind prêt-à-porter.

Stare sempre sul pezzo è diventato una necessità per ogni musicista. I tempi analogici sono stati, volenti o nolenti, sostituiti da quelli digitali, in cui il mercato si deve costantemente riempire in ogni spazio possibile. I social hanno avuto un impatto enorme sul modo di fruire della musica, ed è ormai la regola ascoltarla (oltre che dalle piattaforme streaming come Spotify o YouTube) anche da Facebook e affini. Per questione meramente di minutaggio, Instagram permette di pubblicare video (nella versione “classica”, IGTV ancora non ha preso davvero piede) della durata massima di un minuto, e vengono quindi utilizzati perlopiù come pubblicità, o teaser. Ma aguzzando l’ingegno si può ottenere di più.

Con in mente il detto Less Is More, Dirk Verbeuren (Megadeth, Soilwork) ha rimesso in piedi il vecchio progetto dei Bent Sea con un’idea paracula ma efficace. Instagrind è una serie di pezzi della durata di un minuto dove Dirk circondato di volta in volta da ospiti differenti registra e pubblica su Instagram delle rasoiate grind, genere di per sé adatto al fine ultimo dell’operazione dato che di certo non è famoso per le suite.

Sycophant Legions è una badilata sulle gengive, schietta e senza fronzoli, che adempie completamente al proprio compito: intrattenere per sessanta secondi l’ascoltatore svegliandolo dal torpore dello scroll-down automatico con la testa china sul cellulare.

Tra il ruffiano e il geniale, risulta una pensata azzeccata. Tanto lo sappiamo già che arrivati a un certo numero di tracce avremo l’edizione fisica in vinile 180 grammi limitata, colorata, numerata, autografata con campioni di dna della band: il vento è cambiato, ed è inutile piangere pensando ai bei tempi andati. Questo è l’oggi: godiamocelo, con buona pace dei nostalgici inconsolabili.

Bent Sea 

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