Il Kasparov dell’elettronica viene dalla Riviera.
Dalla scena hardcore punk di Rimini al gotha dell’IDM internazionale. Pare un titolo clickbait wannabe da Gazzetta della Romagna e fa già ridere così. Eppure, volendo riassumere questa storia andando subito al sodo senza sprecarsi in fronzoli, è esattamente il verso che hanno preso le cose.
Una gavetta smanettata nel tragitto immaginario tra la sua cameretta di Cesena e MySpace, per finire a fondare un’etichetta d’avanguardia nel cuore urban di Milano, che ha da poco festeggiato il decennale con un takeover di una notte intera al Berghain di Berlino. Dopotutto si sa, la provincia è così: divisiva ma non troppo. Ti attieni alla filosofia straight edge in sala prove, ma poi al baretto giochi a Street Fighter con i gabber. Prendi tutto e porti a casa, senza discriminazioni. Vuoti il sacco sotto forma di sample appuntiti, ribalti la filosofia che vuole la dance mainstream focalizzata esclusivamente sul prossimo crescendo schiavo del knob delle LFO e da accompagnare con un’esplosione di coriandoli, ma alla fine riesci comunque a onorare la purezza dell’unico, vero risultato che si richiede all’electro – provocare la risposta più spontanea, intensa ed entusiasta in termini di movimento di culo.
E infatti se lo è preso la Warp. Lorenzo Senni, dico. Nel quartier generale della Spectrum House a Londra non si sono fatti troppi problemi a superare i pregiudizi a tema “italiani: piadina, mamma, mafia e mandolino campionato” e hanno messo il timbro sul suo ultimo lavoro. Ecco, se di Scacco Matto vogliamo parlare, The Power of Failing è la mossa astuta con la regina che viene un attimo prima: ficcare la melodia in un algoritmo intensamente percussivo, senza cadere nella tentazione di aggiungere campioni vocali o di batteria, perché così sarebbero buoni tutti.
Se ascolti bene, puoi vedere Manuel Göttsching che annuisce e – dietro le sue spalle – Richard D. James che ghigna come solo lui sa fare, in segno di assoluta approvazione.