L’hip-hop inglese che sa andare oltre il grime.
Quando si parla di hip-hop e Regno Unito si abusa spesso della parola grime. Little Simz è la dimostrazione vivente che c’è anche un’altra strada: quella battuta dal connazionale Loyle Carner ad esempio, di cui la ragazza rappresenta un corrispettivo al femminile. Ma se Carner e il suo conscious rap restano per lo più morbidi e gentili, Little Simz è molto più tosta, cazzuta e capace di quella sana arroganza che in quel mondo serve sempre come il pane.
Il suo GREY Area era stato uno dei dischi più intriganti del 2019 e se lì dimostrava di sapersi muovere a proprio agio assecondando una palette sterminata di stili – ivi comprese sfoglie jazz e parentesi più morbide e languide – questo nuovo EP Drop 6 ha un sapore tutto diverso. Cinque schegge brevi e drittissime, una mina dopo l’altra che fanno di un sintetico minimalismo produttivo la loro cifra principale. Il flow è sempre serrato e capace di virtuosismi notevoli, e il parco riferimenti guarda anche alla UK garage, come in questa Might Bang, Might Not che, tra sirene e drum machine, sembra la fotografia nostalgica di un bel capannone industriale riadibito a pista da ballo.