Dici Groove Armada e riaprono i club. Anche in fase 2.
Con tutta la calma del mondo, i Groove Armada hanno dato il via libera al nuovo singolo, Get Out on the Dancefloor – un titolo che, oltre a un’esortazione, potrebbe essere il loro epitaffio.
Sia chiaro: Tom Findlay e Andy Cato sono ben lontani dall’essere finiti. Questo è un pezzo che, applicato alla fase 2, è più vivo che mai, perché è un incoraggiamento a trovare un posto buono per ballare in casa propria. Come fanno quelli del video, tra cui spiccano la divina Sophie Ellis-Bextor e Nick Littlemore degli Empire of the Sun.
Get out on the Dancefloor ha in sé tutta l’essenza dei Groove Armada: quel polleggiato, caraibico buonumore che accompagna la fine di ogni dj set. Quella rassicurante formula che ti dice che non sarai mai troppo vecchio per buttarti nella mischia o fare il piacione a bordo pista. Niente sample questa volta, né “cut&paste”. Lineari. Radiofonici. Abbinabili a tutto.
I Groove Armada sono ormai una “classic dance band”, forse l’unica sulla Terra a meritarsi quest’etichetta. Perché trovatela voi un’altra “dance band” con la loro capacità di aggregazione, la loro longevità, la loro produzione fatta di hit quasi generazionali. Soprattutto, trovatene una che va a Ibiza ininterrottamente da trent’anni.
È vero, probabilmente, dal punto di vista discografico, hanno dato il meglio di sé nei primi anni ‘00. Ma chi ha sottovalutato la potenza e la bellezza di Black Light (OM Records, 2010) si sbaglia di grosso. A tutti gli effetti, quello è un album da antologia, che andrebbe riscoperto, in attesa del prossimo. È il momento giusto per farlo.