Finalmente adulti, ma ancora pericolosi ed efficaci come da adolescenti. Forse di più.
Verso l’inizio del nuovo millennio aveva preso forma un movimento che provava a riscrivere le regole dell’elettronica con un colpo di reni che se da una parte sembrava un back to the roots stilistico, dall’altra continuava un percorso interrotto a fine anni ‘80. L’electroclash fu il fulcro di una scena che voleva distinguersi dalla massa predominante, un po’ come successe in seguito con la witch-house o prima con la tecno, e tra i pionieri del genere sicuramente un posto d’onore va riservato agli ADULT..
Il duo di Detroit sta in giro dal 1998 e, pur con parsimonia, ha pubblicato continuamente album e singoli che sono stati dei veri e propri spartiacque nei dancefloor alternativi di mezzo mondo. Assenti da un paio d’anni, tornano con Perception is/as/of Deception da cui è tratta Total Total Damage. Un groove scheletrico e ossessivamente monotono, che prende le fondamenta dell’electro e le mette in bilico tra alcune intuizioni delle gloriose Malaria! e soluzioni alla Autonervous in forma più downer che upper.
La voce monocorde, annoiata e austera di Nicola Kuperus recita un testo che è lo specchio del mondo moderno, ancor di più in questo momento storico: «L’inganno è percezione / Percezione come inganno / L’inganno della percezione / La percezione è inganno / Cosa vuoi, cosa ti serve / Cosa percepisci / Danno totale». Per concludersi con un monito che è un consiglio a non svalvolare davanti all’overdose di informazioni discordanti che riempiono le nostre giornate: «Chiudi gli occhi».
Il cantato si contrappone – pur fondendosi – alla musica di Adam Lee Miller, in un gioco delle parti dove non si capisce chi trascina chi. Uno sviluppo lineare interrotto verso la fine da una vera e propria orgia sintetica, frutto di un colpo di genio dietro al mixer che manda in tilt i neuroni prima dell’esplosione finale.
Se i Tuxedomoon cantavano No Tears for the Creatures of the Night, gli ADULT. sottolineano che al posto delle lacrime ora c’è solo paranoia.