Nuovi edifici che tornano a crollare usando il rumore come chiave di accesso al pop.
In questo periodo siamo sommersi da grafici, percentuali, curve, diagrammi, previsioni. Ce ne sono a tonnellate e per tutti i gusti, al punto che spesso metterli a paragone crea ancora più confusione, dato che capita non di rado di trovarsi di fronte a punti di vista differenti.
Proviamo ad applicare quindi un grafico agli Einstürzende Neubauten. Per alcuni, dopo Tabula Rasa (e la defezione di Chung e F.M. Einheit) l’ispirazione è andata calando, mentre invece per altri la parabola ha continuato a crescere. In entrambi i casi però era un po’ che i nostri avevano raggiunto una fase di stallo, dove i lavori si susseguivano senza veri e propri scossoni. Per alcuni questa era garanzia di qualità, per altri una triste conferma della deriva presa dai teutonici guidati dal *fu Bad Seeds Blixa Bargeld.
Oggi, comunque la si voglia guardare, la curva del grafico dei Nuovi edifici che crollano ha ricominciato a spostarsi, nello specifico avvicinandosi incredibilmente al vecchio punto di rottura (Tabula Rasa appunto). Ten Grand Goldie (che anticipa il prossimo album, Alles in Allem) riprende in mano il discorso lasciato in sospeso allora, tornando alla ricerca di una forma canzone sì pop, ma svestita di ambizioni eccessivamente arty e algide. Erano anni che un singolo di N.R. Unruh & Co. non risultava così efficace e fresco, riportandoci dei Neubauten ancora fedeli a loro stessi, ma non banali e prevedibili.
Ovvio che da qui a ritirare fuori i martelli pneumatici la strada è lunga (e onestamente oggi sarebbe grottesca e incoerente: ogni cosa ha il suo tempo), ma la sensazione che si riceve da questi 320 secondi è quella di una band che finalmente si è alzata dalle poltrone su cui si era seduta da qualche tempo e che sta nuovamente cercando qualcosa. L’attesa per il nuovo album ora si fa davvero interessante.