La cosa giusta al momento giusto. Semplice, immediata, sincera.
Non è una situazione in cui servono trovate particolarmente originali. Solo qualcosa che serva. L’ha fatto Benjamin Gibbard, che tutti conoscono come Ben o più semplicemente come il cantante dei Death Cab for Cutie.
Oltre a essere un dolce marito e un premuroso papà, vivendo a Seattle è in quarantena da svariati giorni. Dato l’autoisolamento, cosa si è inventato? Una semplice diretta di un’oretta al giorno per allietare i fan confinati come lui tra le mura domestiche, i cui ricavati vengono devoluti a enti benefici della sua città che aiutano i senzatetto e o le persone più fragili e bisognose di aiuto.
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Di giorno in giorno, armato di una chitarra acustica oppure dietro un pianoforte, ha suonato alcune delle canzoni più amate del suo gruppo. Non solo. In quella che ha chiamato (non poteva essere altrimenti) Live From Home e che ora va in onda a cadenza settimanale, Gibbard ha ripescato brani dai suoi vari progetti solisti (come gli ampiamente sottovalutati Postal Service, ha suonato cover dei suoi artisti preferiti (Radiohead, per dire) e ha pure composto una traccia inedita.
Quest’ultima, intitolata Life in Quarantine, è un brano del tutto acustico dove il buon Ben spiega cosa significa essere chiusi a casa mentre qualcosa, forse, continua ad andare avanti nel resto del mondo. La canzone più semplice, immediata e sincera scritta e incisa in questo strano quanto drammatico momento storico.