L’hip-hop più storto e fumato che abbiate mai sentito.
Non di sola trap e stratriti cliché vive l’hip-hop italiano. È una frase già sentita e risentita. Ma a ‘sto giro lasciate pure da parte l’old school più dritto e canonico, perché vi portiamo a fare un salto su un ottovolante che gira al contrario.
Pufuleti è un ragazzo siciliano emigrato e cresciuto in Germania. Da qualche giorno è uscito il suo nuovo album Catarsi Aiwa Maxibon, che già nel titolo comincia a esplicitare un pezzettino della straniante sincresi del suo autore. Per non parlare della descrizione della traccia su YouTube: «Backstreet boys clonati con i Schnauzer di Boston Dynamics e Mino Raitano, Catamarani volano come natanti, apri sulu a vucca quannu mangi.» – una dichiarazione d’intenti, a modo suo.
Prendete B-Real dei Cypress Hill (o, per restare più moderni, un Danny Brown) e sfondatelo di THC rallentandolo all’inverosimile. Poi buttatelo su un tappeto di beat allucinati e allucinanti, figli tanto di J Dilla quanto delle sperimentazioni Anticon, tra Clouddead e Why?. Al tutto aggiungete testi che più tuonati non si potrebbe, tra citazioni al trash italiano di inizio terzo millennio (Ainette Stephens ci manchi), libere associazioni di idee, surrealismo ed ermetismi vari.
È un bel trip, provare per credere.