Musica per ballare sopra l’apocalisse.
Reinventarsi è una delle chiavi fondamentali dell’esistenza. Il lento ma inesorabile mutamento di sé stessi nello scorrere del tempo fa sì che spesso ciò che si reputava di primaria importanza qualche anno prima ora passi in secondo piano a favore di abitudini apparentemente agli antipodi rispetto a ciò che si era. In realtà il fulcro rimane lo stesso, lo scheletro di ciò che siamo resta intatto: semplicemente risulta diverso quello che lo avvolge e che lo fa funzionare. Vale in tutti gli ambiti, privati e non. Ma forse quello che porta i rischi maggiori è quello artistico, dato che i fruitori vorrebbero che i creatori rimanessero uguali a se stessi ad interim.
Ci vuole coraggio dunque a cambiare completamente le carte in tavola, coraggio che a Dari Maksymova non manca. La producer ucraina infatti ha messo da parte la sua carriera di leader / bassista / cantante / tastierista degli eccellenti post-punker On the Wane per gettarsi a capofitto in una dance elettronica figlia dei rave anni ‘90 con spruzzate di malinconia Eighties e una voce di quelle da innamorarsi al primo ascolto.
Se già il primo splendido singolo Самозванцы (Samozvantsiy) aveva fatto drizzare i peli dei mici selvatici in ascolto, la più recente The Day Is Over è una bomba a orologeria che se ben promossa potrebbe far esplodere il debut Avoid the Devoid di prossima pubblicazione, mettendo al centro della scena dance intelligente la ragazza di Kiev.
Magmaticamente a spirale, gioca su un mood quadrato lasciando ai dettagli delle cesellature sonore il compito di tenere i neuroni sempre sul pezzo: il cervello si perde inseguendo i suoni ma il cuore batte a tempo con i piedi. Questo apparentemente semplice brano ha tutte le carte in regola per diventare una hit per i dancefloor alternativi e non, oltre che una danza sabbatica perfetta per un festival di quelli che contano. Musica da ascoltare e da ballare, anche chiusi in casa. Purché con volumi a palla.