Dopo un’infinita serie di sfighe varie, tornano i paladini del progressive metal.
Beh, ci sono voluti ben ventiquattro anni per rivedere sulle scene una delle band che si può dire con quasi assoluta certezza aver fondato il genere del progressive metal. E non sono certo pochi. L’ultimo lavoro era stato infatti Bleeding del 1996. Ecco oggi il quinto album a nome Psychotic Waltz: The God-Shaped Void.
Non che il genere possa ancora brillare particolarmente per estro compositivo o connotati vari, sia chiaro. A meno di un mezzo miracolo, s’intende. Ma è una grande pacca sulla spalla quella con cui si accoglie nuovamente una formazione (nata ormai nell’88) che riesce di nuovo a dimostrarsi all’altezza delle aspettative.
While the Spiders Spin è infatti quel mid-tempo che riesce bene a costruirsi come una delle belle canzoni dei dischi prog, pur senza rappresentarne l’unico taglio offerto. Un pezzo, cioè, che si dimentica (apposta) di far vedere per forza è suonato bene, eppure risulta capace di offrirsi in tutta la sua – pacata, seppur perspicace – bellezza e semplicità.
La polvere caduta sul loro nome e le varie sfortune che gli Psychotich Waltz hanno avuto sono state numerose e infami: una su tutte le varie vicissitudini a cui le etichette con cui hanno pubblicato sono andate incontro. Per non parlare della causa legale che li ha visti protagonisti, quando una luce di scena, in un videoclip musicale, aveva – si dice – causato la cecità di un’attrice.
Fortunatamente sembrano giunti tempi migliori. Dal 2000 in poi la Metal Blade ha deciso di ristampare i primi quattro (bei) dischi e ora con l’emblematica Inside Out viene data finalmente voce alla reunion, ormai decennale, della band di Devon Graves (aka Buddy Lackey). E ci piace pensare che il tempo abbia sistemato le cose, per poter finalmente avvicendare il nome dei californiani a quello di mostri sacri come Fates Warning e Dream Theater.