L’iguana lascia sempre il segno, anche su roba altrui.
Lo abbiamo già detto, il mondo musicale è ormai zeppo di featuring e prima o poi la cosa scapperà di mano diventando un cliché noioso. Fino ad allora però, è meglio che tutti i gatti selvatici curiosi continuino a tenere le orecchie dritte perché non si sa mai quale tesoro si possa celare dietro la prossima collaborazione.
Per esempio, chi si sarebbe mai aspettato una cosa simile dai Cage the Elephant con sua torsonudità Iggy Pop dietro al microfono? Questa rilettura del pezzo che apriva Social Cues degli Elefanti è il brano che riconcilierà James Newell Osterberg Jr. con tutti quei fan che nonostante i sorrisi e i complimenti di facciata in realtà hanno maldigerito la svolta soft di Free.
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Qui niente sofisticherie o lounge jazz da bar. Siamo in territorio marcio e sfrontato come quello in cui si muoveva l’Iguana strisciando viziosa e sudaticcia sopra le sue Testuggini: se è vero che la base strumentale è identica all’originale, il carattere del cantato fa la differenza e ci riporta 155 secondi che sono un pugno allo sterno della pace dei sensi pensionistica, un’interpretazione personale unica a dimostrazione che un certo tipo di piglio e attitudine non ha età (quasi quasi gli si possono perdonare anche le campagne pubblicitarie terribili per Gucci).
Daje Iggy, fatti accompagnare da chi ancora ha voglia di mordere come un cane rabbioso e guidaci con il tuo cuore pieno di napalm.