New Music

Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

Tracce

... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

Storie

A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

Autori

Chi siamo

Cerca...

Midnight: Fucking Speed and Darkness
Non c'era budget per i fuochi d'artificio

Midnight
Fucking Speed and Darkness

Quando anche nel titolo si citano apertamente le influenze.

Quante volte si discute sulla validità o meno di band che in qualche maniera copiano pari pari chi li ha preceduti? E non parlo solo di casi eclatanti come i Greta Van Fleet con i Led Zeppelin (che a dire il vero sono in ritardo di 30 anni su quanto fatto a suo tempo dai Kingdom Come) o degli Airbourne (con un leader innamorato del look di Hetfield a cavallo tra gli ‘80 e i ‘90, ma che non riesce a togliere Angus Young & Co. dallo stereo).

«Ispirarsi a qualcuno va bene. Copiare no». Questa sembra essere la legge numero uno dei musicofili incalliti. Eppure la musica dovrebbe essere anche mero intrattenimento: alla fine che importa se un pezzo assomiglia a qualcosa? Basta che faccia il suo dovere, no?

Questo traspare sfacciatamente dal nuovo singolo dei Midnight, band che dal 2003 a oggi ha letteralmente inondato il mercato di EP, singoli e spit oltre a un trittico di LP che, seppur ultraderivativi, riescono sempre a risultare piacevoli. Fucking Speed and Darkness è un brano che pare gridare: «Sì, ci piacciono i Venom e i Motorhead, ci inchinamo di fronte alla statua di Kilmister ogni giorno e recitiamo a memoria Witching Hour prima di andare a dormire».

Il tutto odora di già sentito, ma riproposto in maniera fresca e convincente. E funziona, diamine. Sparato a mille, zero fronzoli, zero tecnicismi, liriche forse banali ma dannatamente efficaci, degno parto di un ipotetica jam alcolica tra Cronos e Lemmy. Impossibile non battere il piedino scapocciando per la gioia dei fisioterapisti quando si ascolta ‘sta roba. E poco importa che la band (che di fatto è una one-man project) non passerà alla storia come i suoi maestri: regalare tre minuti di puro godimento ignorante non è cosa da pochi.

Midnight 

Vuoi continuare a leggere? Iscriviti, è gratis!

Vogliamo costruire una comunità di lettori appassionati di musica, e l’email è un buon mezzo per tenerci in contatto. Non ti preoccupare: non ne abuseremo nè la cederemo a terzi.

Nelle ultime 24 ore si sono iscritte 4 persone!