Una cavalcata di frontiera, dalla Scandinavia al Grand Canyon.
I Johnossi sono un duo dall’aria un po’ esaurita. Ragazzoni vichinghi capaci di indossare camicie terribili ma di servirvi un indie-rock davvero indipendentista. Cosa si intende con questa sparata? Tutto quello che succede in CCCcowboys somiglia a una cavalcata lungo una via sconosciuta, dove le curve non arrivano al momento giusto e il ritmo degli zoccoli è reso irregolare dal terreno virginalmente ostile.
In quanto svedesi, i Johnossi sanno come circuirvi sul piano melodico ma ciò che davvero rende curiosa la loro proposta è il coraggio indiscutibile di evitare qualsiasi infiocchettamento à la page, procedendo in avanscoperta direttamente nel vostro cuore.
Si comincia con un turbine di percussioni e chitarre aspre alla Muse, ma solo come massaggio cardiaco, prima che tutto si trasformi in una suite gelida, emotiva e piuttosto ruffiana, infantile, presuntuosa, ma poetica quanto una minzione sul ciglio del Grand Canyon, aggrappati a una bottiglia vuota di Tequila e vermi. Winter is coming for you!