Fatevi f-ottere da un po’ di (in)sano fast-food metal.
Un bel riffone e una melodia accattivante per il consueto hamburger metal dei Five Finger Death Punch, ma non fraintendete la definizione. Gli hamburger saranno nocivi ma di sicuro è difficile rinunciare a mangiarli. E così anche per quanto riguarda i singoli della band americana: è dura negare che sappiano essere appetitosi. Siamo davanti a una delle poche realtà heavy moderne in grado di toccare il cuore del pubblico e scrivere qualcosa di trascinante.
Full Circle, il cui simbolo in italiano è F8 (F-otto), sembra sprizzare sudore e cocaina da ogni nota, soprattutto nell’interpretazione rabbiosa e catabolica di Ivan Moody, dato per f-ottuto dai media qualche tempo fa a causa delle solite dipendenze assassine e che invece a sentirlo qui sembra in ottima forma.
↦ Leggi anche:
Five Finger Death Punch: When the Seasons Change
I FFDP sono tra i pochi esemplari a cercare di ricondurre il metal lungo una via centrale, lontano dai settarismi a compartimenti stagni di tante sottotrame stilistiche di cui è pieno l’underground. La band magari non riempirà mai uno stadio in Europa ma di sicuro – in un mercato meno compromesso – ci sarebbe già riuscita.