La notte dell’anima è buia, ma Van the Man ci si orienta benissimo.
Meditate, gente. I grandi restano grandi. Bentrovato, dunque al magnifico polistrumentista nordirlandese. Bentrovato, in questa notte, oscura, dell’anima.
«Meditate on this and it will be revealed / Meditate on this and you will get healed / Meditate on this and you will feel whole / Get the vision of the ghost, again».
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Dark Night of the Soul è il nuovo singolo dell’album (il sesto in appena quattro anni) Three Chords and the Truth, uscito lo scorso 25 ottobre via Exile/Caroline International. Eppure l’ultima grande carrellata di canzoni, anche in questo mare prolifico, non mente sulla qualità del caro vecchio Van Morrison, Belfast, classe 1945.
Cinquant’anni di musica, palcoscenici e nottate in studio di registrazione si sentono tutti. Insieme a una certa e quasi confortante malinconia di rito. In ogni strada che si è presa, voluta o solo incrociata per caso.
«Sitting here but I didn’t plan it this way / Well the plans of mice and men have gone astray / Now I’m standing on the landing / I’m looking for a brand new day».
Le origini musicali del Van the Man riecheggiano tutte in questo brano: si trovano infatti insieme – naturalmente – tutte le attenzioni al soul/jazz, le incursioni folk/blues e quello spirito rock’n’roll tinto di decadi di musica vera, sentita e suonata con corpo e cuore. Un sacco di roba e di tempi, forse andati forse no. Anche e solo, ancora una volta, una semplice bella canzone.