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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Ministry: Every Day Is Halloween (acoustic)
A Pasqua rifamo Black Easter dei Sol Invictus con l'ukulele?

Quanto è bello essere presi in giro. Ovvero la paraculaggine nella notte del Grande Cocomero.

Garzanti, alla voce “paraculo” scrive: “si dice di persona furba e opportunista, abile nel fare il proprio interesse senza darlo a vedere”.

Per quanto gli ascoltatori possano cullarsi negli ideali di arte, passione, dignità, morale e quel che si vuole, un musicista di livello (vedi: lo fa per campare) deve anche essere paraculo. Altrimenti non mangia. Lo spiegano bene fior fior di autobiografie interessantissime che consiglio a chiunque (Ellefson , McKagan…) dove, oltre alle solite scorribande rock’n’roll, vengono descritti i retroscena economici e legali che permettono a un artista di poter vivere della propria musica.

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Ministry: Antifa
Ministry: Search and Destroy

Al Jourgensen dei Ministry è un vecchio volpone. Eccome. E dopo aver cambiato più volte pelle (e genere musicale) da qualche anno fa parlare di sé anche per cose curiose, come la recente collaborazione con David Hasselhoff.

Ora, è in uscita Prescripture: the visual history: un tomo zeppo di fotografie e aneddoti vari sulla carriera dei Ministry. E allora che si fa? Si invitano vari amici in studio tipo un Dave Navarro a caso (ovviamente mica gratis, che gli amici sono amici ma money talks) e si finge di improvvisare una jam. Ma senza troppi sforzi: usiamo il vecchio trucco dell’unplugged che alla fine va sempre bene. Pigliamo un vecchio singolo del 1984, quando ancora non facevamo metal, che parla della festa delle zucche, denudiamolo così, facciamolo uscire per Halloween e diamo una botta di pubblicità occulta (ma manco tanto) al libro. Geniale, eh?

Il fatto è che a fare i paraculi sono capaci tutti, ma a farlo bene meno. E per quanto la mossa sia furba, il risultato è davvero convincente e accattivante, mettendosi sullo stesso piano della versione acustica di Ace Of Spades rifatta dai Motörhead per pubblicizzare una birra. Ruffiana sì, ma terribilmente fica.

Vadano al diavolo i paletti etici e morali: quando i risultati sono questi, essere presi in giro è splendido. E sì, ormai è passato, ma Halloween è ogni giorno, no?

Ministry 

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