Al confronto i Massive Attack più ossessivi sono gli Aqua.
Ricordate i Techno Animal, quelli che nel 2001 pubblicarono il piccolo gioiello malato The Brotherhood of the Bomb? Dietro quel moniker si celavano Justin Broadrick (Godflesh, JK Flesh, ICE, Scorn, Jesu) e Kevin Martin (The Bug, GOD, Earth, King Midas Sound), ovvero l’antitesi della primavera in musica, diciamo.
Dopo quasi 20 anni tornano a collaborare sotto il nome Zonal, avvalendosi della partecipazione vocale della geniale Moor Mother, al secolo Camae Ayewa.
Potrei chiuderla qui. Perché stiamo parlando di gente che pur spaziando all’interno di generi musicali apparentemente distanti tra loro, non ha mai sbagliato un disco. Siamo di fronte a un cocktail fatto di dub, hip hop, elettronica, frammenti di esperienze che furono e “chissà che gli passa per la testa”. Il tutto piegato, smembrato e riassemblato al servizio della sperimentazione sonora che si fonde alla perfezione con le liriche taglienti della Ayewa.
Vent’anni fa Broadrick giustificò questo amore verso sonorità più (che brutto termine…) “ballabili” dicendo che era un modo per cercare di uscire da un profondo esaurimento nervoso in seguito a una crisi personale, affettiva ed economica. Dopo quattro lustri si può dire che se crollo mentale fu, la cura non poteva regalarci ascolti migliori.
Se all’inferno ci fosse una sala chill-out per paranoidi catatonici, farebbero passare questa roba. Hell ain’t a bad place to be.