Un minuto e mezzo che suona più punk della discografia intera dei Green Day.
Se da una parte dell’oceano i Sex Pistols erano l’equivalente di una Tennent’s Super e gli Exploited una Pals Strong, dall’altra i Germs erano come il Latte di Suocera mentre gli X un Baileys. Leggero sì, ma con una sua personalità che, come la Settimana Enigmistica, ha ispirato mille tentativi di imitazione. Chiaro, no? Bene.
La band capitanata dalla fu gnocchissima Exene Cervenka nella sua carriera ultraquarantennale ha subito defezioni, scioglimenti, reunion, cambi di rotta, malattie personali, sfighe varie ed eventuali, passando dal punk easy listening al pop.
Eppure tra una cosa e l’altra – se tralasciamo live album, antologie, ristampe e amenità varie – erano 30 anni buoni in cui non registravano nulla di nuovo. Non che ci si aspettasse un capolavoro come Los Angeles, ma diciamo che l’orecchio era parecchio curioso.
Detto fatto: rimaneggiando una vecchia demo semi-inedita (di cui troviamo una versione approssimativa sulla ristampa del debut pubblicata nel 2001), i nostri confezionano un gioiellino flower punk anfetaminico meid in iuessei che in meno di 100 secondi ci fa capire perché gli X furono seminali per le miriadi di band che sono venute dopo di loro.
Schietti, adorabilmente irriverenti, dritti al sodo e senza fronzoli. Bentornati!