Dall’unione di un rumorista franzoso con una dark-psych band, qualcosa di completamente diverso.
Pierre Bastien e i Tomaga uniscono le forze per creare… qualcosa! Ehm, in effetti non sapremmo bene come definire questa musica. E tantomeno immaginare una pianificazione a tavolino tra il rumorista francese e una band del genere. Probabilmente si sono messi a suonare e basta, dando libero sfogo agli istinti e alle visioni. Il risultato è un meet & greet tra ritmi da caccia, un sacco di casino strano e altri sballi ravvicinati del terzo tipo.
The Meeting, come del resto l’album Bandiera di carta, è una tresca sonora che apre varchi verso la giungla interiore. Chiudendo gli occhi e abbandonandosi a questa sotterranea processione di rumori e ritmi, si finisce per fare una specie di viaggio sciamanico, magari in forma di scoiattolo o molfetta.
Sotto l’orecchio attento di Nicolas Jaar, il connubio tra il ragazzo Bastien e il duo sperimentale londinese sembra aver prodotto l’ideale colonna sonora per un viaggio nel budello fognario di una metropoli futuristica, in cui gli alligatori sono al potere, e gli uomini vengono defecati giù nel cesso, perché troppo nocivi da mangiare e troppo brutti da esporre.