Sisyphus’ Rolling Stone: dalla Grecia all’Australia e ritorno.
Il mondo è un posto bello e malinconico. A volte capita di pensarla in questo modo. Ed è questo che sembra ripercorrere lo spirito della superba musica del duo Xylouris White. Ancora una volta, con questo nuovo pezzo tratto dall’imminente quarto lavoro The Sisypheans.
La canzone si integra nel concept portante del mito di Sisifo, emblema dell’uomo astuto e sagace che aveva osato sfidare gli dei, condannato da Zeus a spingere un masso su un monte e vederlo rotolare giù tutte le volte. Il ciclo delle malinconie, ma anche delle bellezze per cui vale la pena vivere, alla maniera greca.
↦ Leggi anche:
Xylouris White: Only Love
Fenomeno del liuto, Giorgos appartiene a una famiglia da sempre dedita alla grande musica: figlio di Antonis “Psarantonis” Xylouris (1942), celebre cantautore e suonatore di lira cretese, e nipote di Nikos “Psaronikos” Xylouris (1936-1980), forse il massimo interprete e autore del Rizitiko, il canto popolare cretese, anche noto per il suo impegno civile contro la Dittatura dei colonnelli.
Jim White è invece lo storico batterista dei Dirty Tree, il trio australiano in cui suona insieme al versatile violinista Warren Ellis (ora ormai fratello di Nick Cave) e al chitarrista Mick Turner. Lo stile alternativo del villoso percussionista è ormai divenuto emblema di eclettismo dietro le pelli, capace di sfiorare sia tenui atmosfere jazz che quelle più evocative del rock d’atmosfera.
Amici da oltre 25 anni, dall’Australia sono ormai approdati in moltissimi club di tutto il mondo, portando in giro l’emblema di una musica rarefatta, sentita, toccante e meditabonda, frutto di culture distanti, di folklore, di mito e di grandi tradizioni e sentimenti. Senza tempo e confini spaziali.