Australia. Terra di surfers, canguri e psichedelia.
Gareth Liddiard è un matto. Era chiaro già dai cari e vecchi Drones, band australiana di culto attiva dal 1997. Un rock sporco, contaminato, funambolico e strafatto, di cui Liddiard era stato unico fautore, nel corso di tutti i cambi di line-up e fino allo iato del 2016.
Era chiaro anche da quello che A Laughing Death in Meatspace era stato l’anno scorso. L’album dei nuovissimi Tropical Fuck Storm – con i nomi questo ci sa fare eccome! – era stato infatti una bomba sonora non indifferente. Recuperata la compagna (nella vita e nella musica) Fiona Kitschin, la batterista Lauren Hammel (High Tension) e Erica Dunn (Mod Con), la nuova creatura del compositore di Melbourne prosegue in pompa magna quello che era stato il percorso dei Drones.
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Braindrops è la title-track del nuovo album, che si conferma ancora una volta un discone. Il putrido art-rock sporcato di cantautorato, psichedelia ed elettronica old school si tinge di nuovo di colori spregiudicati, immagini strippate (le copertine di Joe Becker insegnano) e divagazioni surreali.
Il pezzo – senza esaurire la portata del nuovo racconto musicale – racchiude un po’ tutto quello che era stato il precedente album e si fa portavoce, questa volta, di una critica alla gentrificazione australiana.
«And now we’re laughing in the window of his old bong shop / Selling cheap shit sham knock off hand bags brands / And he’s explaining how we’re living in a simulation / So why not buy a pair of Chinese Ray Bans?»
Il nuovo disco è uscito lo scorso 23 agosto per Flightless Records, mitica etichetta dei conterranei King Gizzard & The Lizard Wizard: in Australia le cose si fanno per bene e la mistura “droga, arte e qualche chitarra” rende lieta giustizia al nuovo corso del rock’n’roll.