Il mondo si divide in due categorie: chi lo adora e chi non l’ha mai nemmeno sentito nominare.
Joseph Arthur è uno degli esemplari più noti di quella stramba categoria di musicisti che sembrano essere più amati dai colleghi che dagli ascoltatori.
Lui, però, le carte in regola le ha sempre avute. Scrive da oltre vent’anni delle bellissime canzoni, con ottimi arrangiamenti e melodie davvero riuscite, tanto che alcuni suoi brani sono addirittura stati ripresi dai (mai troppo compianti) R.E.M. E non è finita qui: è un personaggio affascinante che ricorda Lou Reed e dal vivo, mentre canta, dipinge. Figo, vero?
Nonostante tutto questo, non ha mai conosciuto un successo commerciale, rimanendo comunque ampiamente apprezzato non solo dal gruppo di Athens, ma anche da altri (noti) musicisti come Peter Gabriel, Ben Harper e Jeff Ament, col quale ha formato giusto qualche anno fa un progetto parallelo (gli RNDM, due dischi all’attivo e un terzo in cantiere).
Il prossimo 11 ottobre sarà pubblicato Come Back World, dal quale è già stato presentato il primo estratto, omonimo. Una traccia poetica, dove la voce di Arthur fa intravedere certe sfumature che raramente si sono sentite nei suoi pezzi. Passano gli anni e Joseph si riconferma come uno dei migliori cantautori della sua generazione.
Poco importa che in tutti questi anni se ne siano accorti in pochi. Com’è che si dice? In meno siamo, meglio stiamo.