Tipo un french kiss tra Ian Curtis e Robin Guthrie.
Trovare il moniker per una band cold wave leggendo al contrario il nome del dandy per antonomasia. Essere cool level pro.
I cugini d’oltralpe vantano una tradizione di tutto rispetto per quanto riguarda un certo tipo di post-punk/goth. Dai Neva ai Corpus Delicti, passando per i Norma Loy e Little Nemo, fino agli sperimentalismi dei Clair Obscur, la Francia ha saputo regalarci alcuni dei passaggi sonori più memorabili e personali di un certo genere.
Sébastien Ficagna (lo ricordate nei Dead Souls Rising e negli Avoid Catoblépone) al basso e alla voce, Rudy Centi (ex Plastic People – no, non la band krautrock di metà anni ‘70) e il cugino tricolore di Doktor Avalanche probabilmente si sono nutriti di tutto questo per quasi 40 anni, pur variando la dieta.
Insieme da meno di due anni, i Nairod Yarg sono i diretti discendenti di quel modo di fare musica, anche se i francesi non si limitano al compitino di copia/incolla, preferendo infarcire il tutto con buone dosi di shoegaze e noise mentre vengono declamati testi dal sapore cinematografico.
The Rhum and Me è il secondo singolo tratto dall’album di debutto (il primo, più uptempo e debitore nei confronti dei Cocteau Twins, si intitolava Déesse) e ci regala una band che, pur non inventando nulla, sa creare ritmi ballabili su melodie romantiche e sognanti, tra chitarre zeppe di delay e voci malinconiche tenute insieme da una drum machine che fa battere il piedino quanto basta per rendere il tutto accattivante. Supportato da un videoclip semplice ma d’effetto, zeppo di colori e chiaroscuri, il pezzo scorre via piacevolmente e potrebbe anche diventare una mini hit di culto in un certo tipo di dancefloor nerovestito.
Che siano o meno la next big thing non sta a me dirlo, ma se ce l’hanno fatta i Lebanon Hanover…