Tremate tremate, le streghe son tornate!
Le streghe son tornate. Quanto meno a Los Angeles, dove sono diventate di moda delle nuove forme di neo-paganesimo.
Una sacerdotessa della penombra dalla bellezza opalescente, Chelsea Joy Wolfe, a dire il vero lo è sempre stata. Non fosse altro perché il suo folk-doom cantautorale” (?) è pregno di un malessere sincero, che lei cerca di esorcizzare con il rituale d’elezione: la musica.
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Le sue canzoni sono degli oracoli che rispecchiano la fragilità dell’animo umano; l’umbratile e dolente American Darkness non fa eccezione.
La “twilight singer” californiana − non ce ne voglia Greg Dulli − sa tessere orditi sonori dove i pentacoli si rovesciano solo per abbracciare i demoni del passato, e trasformarli in melodie taumaturgiche.
L’America sarà anche caduta in una stantia oscurità, forse, ma non potrà reprimere i bagliori del rock muliebre dedito al proprio risveglio.