Agli angoli dell’heavy rock americano.
Uscirà tra pochi giorni il nuovo disco di una delle formazioni più note in ambito heavy rock. Di quello (americano) agli angoli del mainstream, naturalmente, ma capace di regalare con puntualità delle soddisfazioni.
la Titlatrack Admission profuma di shoegaze anni ‘90, strizzando gli occhi agli “obbligatori” My Bloody Valentine e Slowdive, e forse omaggia anche i sottovalutati Failure. Come dire, una sorta di “piglio pop” all’interno di un contesto originariamente ben più pesante.
Un po’ come il nuovo Baroness, sembra che anche il quinto album dei Torche si nutrirà di una produzione lo-fi. I suoni, infatti, sono abbastanza ovattati e relegati dentro uno spettro sonoro piuttosto stretto. In ogni caso, l’augurio è quello di trovare un degno successore del pregevole Restarter del 2015.