Promesse mancate del rock degli anni ‘00.
… e pensare che tutto è iniziato dopo una visione del leggendario The Last Waltz, il documentario di Martin Scorsese sull’ultimo concerto della Band. La leggenda narra che il futuro cantante degli Hold Steady abbia chiesto al vecchio compagno di scorribande, il chitarrista Tad Kuble, «Amico, perché non ci sono più gruppi del genere?!».
Dal 2004 al 2006 pubblicano tre album di fila, tutti molto belli (questo, per esempio), arrivando a farsi idolatrare da Pitchfork e dintorni (solo per qualche tempo; la storia d’amore con la “critica che conta” dura ben poco, tuttavia).
Passano le stagioni, la band perde pezzi e non riesce più a centrare un disco che sia uno. Il cantante Craig Finn – voce di Bruce Springsteen nel fisico di Rivers Cuomo – pubblica alcune discrete prove da solista e se ne va in tour con un’altra promessa semi-mancata del rock “moderno”, Brian Fallon dei Gaslight Anthem.
L’ultimo disco, il fiacco Teeth Dreams, è del 2014. In pratica, una vita fa. Negli ultimi mesi, però, si sono intravisti dei segnali positivi. Tipo la pubblicazione digitale di alcuni nuovi singoli. L’ultimo, in ordine di tempo, è questa ballata arricchita di fiati e interpretata con convinzione.
(che non sia ancora arrivata la fine degli Hold Steady, dopo tutto?)