La guida del marinaio alle terre dei morti.
«Di nuovo questa?», dice lo sceriffo Bill Murray, guidando attraverso una strada piena di cadaveri e morti-che-non-sono-morti. «Sturgill Simpson», risponde il compagno poliziotto Adam Driver. «Gran canzone». Per forza i personaggi conoscono il pezzo: è il tema portante del film (come viene subito messo in chiaro, anche se il CD viene tolto dall’autoradio e buttato fuori dal finestrino, infine).
Non è poi così strano che ci si stia riferendo a un film di Jim Jarmusch: da sempre, oltre che regista, anche musicista & amico dei musicisti. Oltre ai fedeli Neil Young, Tom Waits e Iggy Pop, negli ultimi anni è stato così per RZA, Jozef van Wissem, Jasmine Hamdan. E, ora, per una delle stelle del new country americano: Sturgill Simpson, appunto.
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Reduce dal grande A Sailor’s Guide to Earth del 2016, il cantastorie del Kentucky torna con un “ruolo” di primo piano nella nuova pellicola del regista dell’Ohio: I Morti Non Muoiono.
«C’è una tazza di caffè in attesa ad ogni angolo / Un giorno ci sveglieremo e scopriremo che l’angolo è sparito». E tra hipster di città risvegliati, Iggy Pop sanguinanti in cerca di budella e caffè, eremiti barbuti come Tom Waits che osservano il disfacimento del mondo, una buona canzone vale forse tutto un film.