In linea con le proprie deviazioni, since 1987.
Spesso i discorsi sulla fine del rock scivolano su un problema: sembrano pippe per pochi “eletti”, spesso dei tentativi approssimativi di sistematizzare una storia fatta anche di molte deviazioni. Ecco, le deviazioni: sono quelle il vero tracciato su cui forse si potrebbe imbastire qualcosa di – bestemmia in arrivo – “nuovo”.
Ora, i Royal Trux sono un duo di sbandati che venti e passa anni fa prendeva il rock (dischi da recuperare, almeno Veterans of Disorde e Twin Infinitives; quest’ultimo se non avete paura del caos) e lo trasformava in diversi viaggi di devastazione, cambiamento, fuga dalla tradizione.
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C’era sempre qualcosa di marcio/storto/incongruente nei loro brani, e quella qualità – bella o buona che sia – la si ritrova anche in questo hard rock a strati (ognuno diverso dall’altro) che è White Stuff (titolo anche del nuovo album in arrivo a marzo, il primo da Pound for Pound del 2000).
Un certificato di buona salute? Si direbbe di sì, per quanto si possa parlare di “benessere” con due personaggi come Neil Hagerty e Jennifer Herrema. Ma noi vogliamo essere ottimisti.