Fa parte di due dei più leggendari gruppi della storia del rock; a questo giro lo ascoltiamo in versione solista, invece.
Non è che capiti a tutti di militare – contemporaneamente – in due dei più famosi gruppi rock di sempre.
La storia di Nils Lofgren parte da lontano. Appena diciannovenne, lui che di anni ora ne ha 68, entra a far parte della band di Neil Young, con cui incide due autentiche pietre miliari: After the Gold Rush e Tonight’s the Night.
Non pago, inizia a sfornare dischi solisti a ripetizione e, nel 1984, entra nella E Street Band di Bruce Springsteen (al posto di Steve Van Zandt). Quando a fine anni ‘90 il Boss decide di riformare il complesso originario, Lofgren rimane lì (e ci rimane fino ai giorni nostri). Non solo. Lo scorso anno, quando Young rimette in piedi i Crazy Horse, chiama proprio lui (come sostituto di Frank “Poncho” Sampedro).
Ora, praticamente in concomitanza con l’uscita del nuovo album di Springsteen, Nils pubblica il suo ennesimo lavoro solista, il diciassettesimo in studio. Il suono è sempre quello di un tempo, un rock pulito e di gran classe, dove svetta sopra ad ogni altra cosa la sua fedele chitarra.
Non sarà una notizia di rilievo come Western Stars, né come l’imminente ritorno dei Crazy Horse; rimane un gran bell’ascolto, tuttavia.