Dopo le sbronze di musica balcanica e trombette del Primo Maggio ecco la giusta proposta “detox” per corpo e mente.
Chiariamo subito una cosa: la voce di quest’artista – dai toni romantici e delicatissimi, i cui echi ricordano Vanessa Paradis di Joe le Taxi – può trarre in inganno chi, come me, non aveva precisamente in mente le fattezze dell’autrice e, vedendo il video, ha pensato “Beh, ragazzi, per avere quarant’anni, se li porta benissimo”.
Passato il momento d’imbarazzo per me stessa per non aver capito che nessuno degli interpreti del video è effettivamente Caterina Barbieri, ho cominciato ad apprezzare il grande rimando ad un immaginario con cui siamo cresciuti un po’ tutti, Christiane F. e Noi, i Ragazzi dello Zoo di Berlino.
A proposito della capitale tedesca, nel 2008 i Ministri cantavano «Scappiamo su a Berlino» e lei deve averli presi in parola; italiana all’estero, prolifica e felice, da undici anni pubblica brani prevalentemente in inglese – a parte un fortunato episodio con Dente nel 2011, intitolato Capita.
Con questa canzone mi ricorda qualche cosa della Billie Eilish più accomodante e, al contempo, riesce a dare una diversa luce a tutta la sua produzione precedente, a mio avviso molto scanzonata ma poco memorabile.
Prenzlauer Berg a Berlino come Bonola a Milano: gli adolescenti malinconici sono ovunque, privati di un futuro confortevole a cui guardare con eccitazione e speranza.
A rappresentarli, per fortuna, là fuori, non esiste solo la trap.