Benedetta da Jack White, stregata dalla Motown: la diva contemporanea che mancava.
«Ascoltavo quei CD di continuo in macchina mentre andavo a scuola. Sezionavo ogni singola canzone. Ora, quando le riascolto, ricordo ogni dettaglio».
Sono parole di Mattiel Brown, una bomba di cantautrice di Atlanta. Sta parlando di White Blood Cells ed Elephant, rispettivamente il terzo e il quarto album degli White Stripes. È utile saperlo, perché in pratica è come se lei, poi, avesse riassemblato tutti questi pezzi nelle sue, di canzoni. E non le sarebbe servito neanche il permesso di Jack White che, come sappiamo, è uno molto sensibile ai credits. Proprio lui, infatti, dopo averla intercettata, l’avrebbe invitata a suonare negli studi della sua Third Man Records.
Da qui è cominciata la scalata di Mattiel; la sua voce e gli arrangiamenti che la imbellettano permettono di intrecciare tutta una serie di immaginari: da Nancy Sinatra a Grace Slick; da un Festival di Sanremo degli anni ’60 alla Blue Note; da un film di Quentin Tarantino a una qualsiasi serie TV. Food For Thoughts è il nuovo singolo dal secondo album, Satis Factory, appena pubblicato dalla Heavenly Records.
La ragazza ha una grande personalità, ma se la gioca in una lega difficile e molto popolata, ultimamente: quella delle voci femminili di talento.