Great British mistakes.
Il ritornello non si fa desiderare: arriva dopo neanche 5 secondi e non lascia scampo: «PISSANTS…WHOOOO». Seguono altri 97 secondi di inno art-punk. Breve, incisivo, anche un filo ruffiano. Questo è Moral Fibre: il nuovo singolo dei Life, quartetto di Hull al secondo album (che non ha un titolo, per ora).
Non sono propriamente dei marmocchi, e lo si intuisce dal tema portante del singolo, che punta dritto là, dove il dente duole: una bella denuncia dell’industria discografica.
«È una riflessione su quelli che giocano a fare i poveri, bivaccando nella villa a due piani di mamma, o quelli che smerciano cocaina, ma solo quella equa e solidale», spiega il leader della band, Mez Green. “Moral fibre” si traduce con “statura morale”.
I Life sono potenti, ironici e dissacranti: un nome in più nel variegato e interessante campionato post-punk britannico. Sono stati in tour con gli Idles e sono prodotti e mixati da gente che ha curato il suono di due pilastri portanti della contemporaneità: Foals e Parquet Courts.
Tutte ragioni sufficienti per tenerli d’occhio.