Il rapper-TV star torna con un brano composto “non per soldi, ma per amore”.
Quando si parla di J-Ax, bisogna tener conto di un dettaglio di base: lui riesce sempre a vincere, alla fine. Sa come girare qualsiasi storia o critica a suo favore e ha la tenacia, la bravura – e anche la fortuna – di avere i numeri dalla sua parte, nonché la stima di migliaia di fan. Si potrebbero anche muovere alcuni appunti a questo suo nuovo singolo, ma sono costantemente controbilanciati da altrettanti lati positivi.
Il titolo sembra una colossale marchetta? Alla fine del videoclip, una scritta ci informa che il tutto «è stato realizzato senza sponsor, nessuno ha pagato per essere menzionato. Non per soldi, ma per amore». Non è la prima volta che qualcuno cita una marca famosa in una canzone rap, dopotutto.
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La canzone è il più classico degli ego-trip, autocelebrazione dei propri successi? E chi più di J-Ax può concedersi un po’ di vanto, soprattutto se nel video sfoggia un disco di platino del 1995 e uno del 2019 (fa niente che, nel frattempo, la “quota” per raggiungerlo sia calata non di poco)?
Il ritornello è un po’ da “bimbominchia”, con quel fraseggio «E io ce l’ho, e tu non ce l’hai»? Il contrappasso sono non una, ma due citazioni oblique dei Black Sabbath, mirate agli ultratrentenni.
Niente da fare, Timberland Pro non si riesce smontare: è un brano che prende subito e che tocca tutti i tasti giusti, compreso quello politico.
L’unico neo imperdonabile è che la canzone inizia con uno scratch e dei sample che riportano immediatamente alle orecchie una classica intro degli Articolo 31, al punto che sembra uno sgarro non avere DJ Jad nel video (tenendo anche conto del recente riavvicinamento fra i due musicisti). Ma qui si parla di contratti e di soldi, non di canzoni estive.