La gentile ma intransigente carezza del mattino nero americano.
Con l’elezione alla presidenza di Donald Trump, i conflitti mai sopiti all’interno del tessuto sociale americano sono diventati una vasta e ancor più infetta “eruzione cutanea”. Non basta, come cura, l’attivismo di chi crede che la bandiera a stelle e strisce implichi il sincretismo tra culture diverse, né la spesso troppo breve memoria della Carta dei Diritti (sancita all’interno della Costituzione del 1787).
Da sempre, tuttavia, la musica si eleva al di sopra delle miserie umane e, soprattutto all’interno della comunità afroamericana, diventa anche una forma di protesta e riscatto: è così che sono nati il blues, il jazz, l’R&B e l’hip hop.
Durand Jones – cresciuto sulle rive del Missisipi, in Lousiana – e i suoi Indications propongono un singolo che è un monito: Morning America, tratto dall’imminente album American Love Call, è un pezzo soul tradizionale che evoca alcuni dei migliori episodi della Motown Records e possiede la forza propulsiva della chiamata al risveglio.
Insomma: che le coscienze vedano una nuova alba, così come accadde ai padri e ai nonni negli anni ‘60, quando l’R&B e il funky furono l’idioma della battaglia per i diritti civili da parte della comunità di colore. Per una volta la chiamata alle armi è gentile e raffinata e chiede alla musica di rivestire nuovamente uno dei suoi ruoli primari: quella di veicolare la speranza del cambiamento.