Classic rock (pure troppo, forse).
Chris Shiflett è un hippiecaster perfetto per i nostri giorni. Con la sua bandana in testa, la barba rock, l’attitudine vintage, il chitarrista dei Foo Fighters prospera in un mondo di retromanie e socialismi estetici.
Famoso anche per il suo podcast dedicato al mondo della musica, e per aver resistito più di quindici anni nella band di Dave Grohl senza scappar via (e perché mai dovrebbe rinunciare a un così buon ingaggio, d’altronde?), adesso prova timidamente a imporre se stesso con un secondo album solista, pieno di dure lezioni esistenziali e bugie costruttive.
Liar’s World è il primo singolo del percorso individuale di un gregario audace del mainstream. Tre minuti scarsi in cui Chris trascina l’ascoltatore dentro stadi giganteschi sotto il cielo di un’estate italiana, dove oceani di fiamme GPL e voci giovanili intonano un anthem da inzuppare coi biscotti al cioccolato.
Insomma: una roba così piaciona e “telefonata” da far invidia ai Greta Van Fleet.